Ad oggi, una delle più limitazioni più grandi del modello di coltivazione super-intensivo è che solo alcune varietà - le cultivar spagnole Arbequina e Arbosana, e la greca Koroneki - in virtù della loro loro contenuta vigoria, sono largamente utilizzate ed adeguatamente conosciute nel loro comportamento. Per superare questo limite, in Italia sono in corso diversi progetti di ricerca per identificare e descrivere l'adattabilità del patrimonio varietale locale di olivo.
In Sardegna, attualmente, non si dispone di alcun dato circa l’impiego di varietà appartenenti al germoplasma olivicolo regionale in un sistema così innovativo quale il super-intensivo.
Gli obbiettivi di un progetto innovativo come quello portato avanti dal Gruppo Operativo “Nuova Olivicoltura”, affiancato dal Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, sono dunque i seguenti:
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valutare le performance produttive
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caratterizzare approfonditamente le produzioni a raffronto, per le medesime varietà, con altri areali
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confrontare la composizione di oli ottenuti da varietà locali nei diversi sistemi produttivi
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implementare un sistema di gestione della risorsa idrica
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definire un modello colturale per ottimizzare la composizione varietale dei futuri impianti
Un progetto ambizioso, basato sulla collaborazione tra imprese e mondo della ricerca in un nuovo approccio interattivo all'innovazione.